PENSIONI: CI SARANNO 44MILA ESODATI?

Dal 2027 i requisiti per il pensionamento potrebbero salire di tre mesi e, quindi, come denuncia la CGL oltre 44.000 lavoratrici e lavoratori, che hanno aderito negli ultimi anni a misure di uscita anticipata, per effetto dell’adeguamento automatico dei requisiti pensionistici alla speranza di vita rischiano di ritrovarsi dal 1° gennaio 2027 senza reddito e senza contribuzione. Nuovi esodati. Questo é quanto emerge dall’ultima analisi dell’Osservatorio Previdenza della Cgil nazionale

Se il Governo non interverrà, 19.200 lavoratori in sospensione e 4.000 con contratto di espansione si ritroveranno con un vuoto di tre mesi senza assegno, senza contributi, senza tutele. Persone che hanno lasciato il lavoro nel pieno rispetto delle regole, firmando accordi con aziende e fondi, basati su date certe di accesso alla pensione. A questi si aggiungono altri 21.000 lavoratori usciti con i Fondi di solidarietà bilaterali, per i quali, seppur con impatti diversi, si configura comunque un possibile vuoto di copertura previdenziale.

In assenza di interventi correttivi, nel 2027 il requisito per la pensione anticipata salirà a 43 anni e 1 mese di contributi (42 anni e 1 mese per le donne), mentre la pensione di vecchiaia passerà da 67 a 67 anni e 3 mesi. Un ulteriore ostacolo per migliaia di lavoratrici e lavoratori, che rischiano di non vedere riconosciuto il diritto maturato in base alle regole precedenti.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti è intervenuto sull’argomento spiegando che i numeri definitivi e ufficiali sull’aspettativa di vita elaborati dall’Istat arriveranno a marzo 2025, e quello sarà il momento in cui si potrà decidere concretamente.

Ha richiamato la Ragioneria sulla necessità di attendere il decreto necessario a  ufficializzare  la modifica dei requisiti  per la pensione che comunque, si sottolinea,  riguardano il biennio 2027-2028 quindi, il futuro dei requisiti pensionistici dipenderà da una prossima decisione politica che potrebbe rimettere mano alla legislazione vigente  considerando  sia  le proiezioni demografiche, che l’impatto sociale ed economico di eventuali  innalzamenti che le esigenze di bilancio.

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